La ricetta di Pasqua: coniglio ripieno con omelette e spinaci
Piatto principale per 6 persone:
- due schiene di coniglio disossate e battute, ca. 1.4 kg
- 50 g di burro per arrostire
- senape
- sale
- pepe
- 1 l di vino bianco
- 6 dl di panna intera
- brodo vegetale in polvere
Per il ripieno:
- 3 cucchiai di farina
- 3 uova
- 0.5 dl di acqua
- noce moscata
- un pizzico di sale
- una noce di burro per arrostire
- 500 g di spinaci freschi
Durata: preparazione: 40 min, cottura: 80 min.
Mondare gli spinaci, lessarli brevemente in acqua salata, strizzarli bene e metterli da parte.
Per la preparazione delle due omelette, sbattere con una frusta la farina, l’acqua e le uova, condire con un pizzico di sale e poca noce moscata e lasciar riposare al fresco per una decina di minuti. Cuocere un’omelette dopo l’altra su entrambi i lati per 3-4 minuti, in una pentola antiaderente unta leggermente con burro per arrostire.
Preparare i due conigli su un piano di lavoro, disporvi le omelette, poi gli spinaci e arrotolare in modo stretto per il lungo. Legare il coniglio arrotolato con lo spago da cucina. Condire esternamente il coniglio con senape, sale e pepe.
In una pentola scaldare il burro per arrostire e rosolare per bene tutti i lati della carne. Bagnare con un po’ di vino bianco, aggiungere un po’ di panna e un po’ di brodo vegetale in polvere e lasciar cuocere a fuoco basso per ca. un’ora, aggiungendo regolarmente vino bianco e panna, in modo che si formi una salsina densa, e girando la carne più volte.
Tagliare il coniglio a fette, eliminare la corda e servire con la salsina.
Questa ricetta è stata presentata da Fabiana Matasci nella trasmissione "Cucina nostrana".
Da abbinare al coniglio farcito si consiglia il Merlot Villa Jelmini.
Wir stelllen vor: Cantina Dievole
Diesen Monat stellen wir Ihnen die Cantina Dievole vor, die jetzt neu Teil unseres vielfältigen Sortimentes ist. Es handelt sich um ein in der Toscana ansässiges Winzereigut, in Castelnuovo Berardenga, einem Ort von unglaublicher Faszination im Herzen des Chianti-Gebietes.
Der Blick von Dievole ist vollständig auf die Zukunft ausgerichtet, was auch im Namen dieses toskanischen Weingutes zum Ausdruck kommt, denn buchstäblich bedeutet Dievole “Gott will”; der Grundsatz ist hier ein aufmerksamer Dialog zwischen Natur und weiser menschlicher Intervention sowohl in den Reben als auch im Keller, wobei das Territorium, seine Geschichte und seine Eigenschaften respektiert werden.