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Matasci Vini

10/12/2025

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Cantina Ratti: la storia del Barolo che ha cambiato le Langhe
Ci sono produttori che fanno vino. 
E poi ci sono produttori che fanno la storia del vino.

È questo il caso di Cantina Ratti, realtà iconica delle Langhe, oggi parte della nostra selezione di eccellenze piemontesi. 

Per noi, ogni bottiglia è un viaggio. E quelle firmate Ratti sono viaggi che attraversano il tempo, 

le colline di La Morra, la cultura di un territorio e la visione di un uomo che ha cambiato il destino del Barolo: Renato Ratti.

“Per noi, ogni bottiglia è un viaggio.

E quelle firmate Ratti sono viaggi che attraversano il tempo." 

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Renato Ratti: dalle origini piemontesi alla rivoluzione del Barolo

Renato Ratti nasce nel 1934 a Villafalletto, in Piemonte, in una famiglia di medici e veterinari. Cresce circondato da storie di cura e scienza, con un futuro apparentemente già scritto. Ma sin da giovane capisce che la sua vocazione è un’altra. Dove gli altri vedevano corsie e ambulatori, lui vedeva filari e botti.

 

Decide così di seguire la sua vera passione: il vino. Si iscrive alla Scuola Enologica di Alba, un luogo che negli anni ’50 stava formando i futuri protagonisti della rinascita del Barolo. E con quella generazione di pionieri, anche Ratti inizia a costruire la sua idea di vino: rispettoso della terra, ma capace di raccontarla in modo nuovo, più preciso, più elegante.

Dopo il diploma, parte per il Brasile, dove lavora per un decennio con Cinzano, contribuendo allo sviluppo della viticoltura in zone complesse e climaticamente difficili. Questa esperienza gli insegna quanto sia fondamentale conoscere a fondo il proprio territorio e valorizzarlo. Tornato nelle Langhe, ha una visione chiara: dare al vino piemontese una nuova identità, territoriale e culturale.

Cantina Ratti e il concetto di cru nel Barolo

Renato Ratti porta nelle Langhe una serie di innovazioni che segneranno un cambio di rotta per tutto il comparto: l’introduzione del concetto di cru, la riduzione dei tempi di fermentazione e macerazione, l’importanza dell’affinamento in bottiglia e la valorizzazione delle singole sottozone.

Tra le sue intuizioni più importanti ci sono il recupero della bottiglia Albeisa, la creazione della prima mappa delle sottozone storiche del Barolo e Barbaresco, e la fondazione nel 1970 di un Museo del Vino dedicato alla cultura enologica del territorio.

Ratti non fu solo un enologo. Fu anche un divulgatore, scrittore e promotore della qualità del vino piemontese in Italia e all’estero, contribuendo alla diffusione della cultura del Barolo in un periodo in cui non era ancora conosciuto su scala globale.

 

L’eredità continua con Pietro Ratti

Alla sua scomparsa nel 1988, l’eredità di Renato viene raccolta dal figlio Pietro Ratti, che prosegue il progetto di famiglia unendo visione contemporanea e rispetto per la tradizione.

Nel 2005 viene realizzata una nuova cantina a La Morra: moderna, sostenibile, perfettamente integrata nel paesaggio, pensata per ottimizzare ogni fase della vinificazione e preservare al massimo la qualità del prodotto. È un esempio di architettura enologica al servizio del territorio.

Oggi, i vigneti storici di MarcenascoConcaRocche dell’Annunziata rappresentano il cuore della produzione, affiancati da appezzamenti nelle zone più vocate delle Langhe. I vini di Cantina Ratti esprimono con finezza l’identità del Nebbiolo e la complessità del terroir.

 

La nuova cantina di La Morra e i grandi vini delle Langhe

La nuova sede di Cantina Ratti è stata progettata per rispettare il ciclo naturale dell’uva: l’architettura segue il principio del “gravity flow”, che permette di vinificare senza pompe, utilizzando la gravità per spostare uve e mosto delicatamente, nel pieno rispetto della materia prima.

Accanto agli spazi produttivi si trovano ambienti dedicati all’affinamento, alla degustazione e alla memoria storica della cantina, con un museo rinnovato che racconta il percorso visionario di Renato Ratti e l’evoluzione del Barolo.

La gamma di vini è ampia e coerente: Barolo Marcenasco DOCGConcaRocche, accanto a Nebbiolo, Barbera, Dolcetto e bianchi piemontesi. Ogni etichetta riflette una scelta precisa: raccontare il territorio con eleganza, precisione e autenticità.

 

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Cantina Ratti

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La storia del Barolo che 
ha cambiato le Langhe

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